“A Visit from St. Nicholas” anche conosciuta come “Was the Night Before Christmas ” è la poesia scritta da Clement Clark Moore nel 1823 per i suoi figli, che sembra aver dato forma al personaggio di Santa Klaus, il nostro Babbo Natale; Inizialmente somigliante ad un nissen, un tipo di folletto preso dalla mitologia vichinga, Santa klaus si trasformò per volere della Coca Cola attraverso l’estro dell’illustratore americano Haddon Sundblom, nel corpulento signore con barba e capelli bianchi vestito di rosso e dal 1930 fu testimonial della Coca Cola.
Infine, davanti ai miei occhi meravigliati, mi apparvero Una slitta in miniatura, e otto piccole renne, Con un piccolo vecchio guidatore, così vivace e veloce, Che capii subito che doveta trattarsi di St. Nick.
In queste parole estratte dalla poesia di Clement Clark Moore si racchiude parte della magia nel Natale nei ricordi della nostra infanzia, le notte della vigilia ad aspettare svegli e impauriti questo generoso signore a cui scrivevamo letterine esprimendo i nostri desideri più o meno venali.
Mi sono spesso domandata se sia giusta questa tradizione che insegna e sognare e a credere per pochi anni a qualcosa, qualcuno che non esiste per poi dare poco tempo dopo una delusione e disilludere tutte quelle fantasiose aspettative di bambini che da adulti diventano dei cinici detrattori del Natale e che vivono questo periodo con astio e fastidio, cinismo e sarcastico buonismo. Il Natale dal punto di vista religioso è un momento importante per la fede cristiana ed è doveroso il massimo rispetto come per ogni differente religione, ma principalmente diventa l’apoteosi del consumismo, dello shopping, per comprare doni al posto del fu’ Babbo Natale, del lauto banchettare in abbondanza di cibo e compagnia.
Ma senza entrare in polemica con la mia stessa cultura e tradizione, che mi appartiene tanto come la pelle che indosso , le strade che brillano e si accendono di luci, il freddo di maglioni e cioccolate calde, disegni in punta di dita su vetri appannati, arance essiccate e cannella che addobbano gli abeti mentre Ikea stilizza gli alberi di natale sempre più minimal…il Natale riporta indietro a quei giorni lontani nei quali imparammo a fantasticare e sognare e non importa se nulla è reale. Quella magia ce la portiamo dentro ci aiuta ad amare il mondo e noi stessi scartando ogni giorno il dono della nostra vita sotto l’albero.